I dindt really test the new pad as the waves in coolangatta were kind of hollow and fast. Not too big but they often tended to tube a bit.
I’m not talking about tube riding here, just the lip going over and people crunching down to fit the head or shoulders inside it.
But that’s my black beast.
I’ve trouble going fast enough to get past those sections.
It was a beautiful day and for once the crowd was within the limit of doable (7am!)
We had fun but I only think of one particular wave, high, steep and fast. I saw it building up and went up the face as much as I could. But then the lip started coming over (on my hips) and I could see I was never going to get past that. I folded my body in a little ball and let the board go far from me.
It has been great because I pushed my limits for few seconds knowing that it could have ended in disaster, and it has been extremely disappointing because now I realize that crunching down half step forward I could have make it.
But when you get -one- wave like this a year, it’s hard to be ready and be able to conquer it.
It’s always the same issue. Crowd. I myself am crowd.
I don’t know what to do.
I’m not talking about tube riding here, just the lip going over and people crunching down to fit the head or shoulders inside it.
But that’s my black beast.
I’ve trouble going fast enough to get past those sections.
It was a beautiful day and for once the crowd was within the limit of doable (7am!)
We had fun but I only think of one particular wave, high, steep and fast. I saw it building up and went up the face as much as I could. But then the lip started coming over (on my hips) and I could see I was never going to get past that. I folded my body in a little ball and let the board go far from me.
It has been great because I pushed my limits for few seconds knowing that it could have ended in disaster, and it has been extremely disappointing because now I realize that crunching down half step forward I could have make it.
But when you get -one- wave like this a year, it’s hard to be ready and be able to conquer it.
It’s always the same issue. Crowd. I myself am crowd.
I don’t know what to do.
I wish I will soon get another shot at it.
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Non ho avuto modo di testare il pad perche’ le onde di sabato a Coolangatta erano abbastanza veloci e tendevano a tubare un po. Ragion per cui era necessario andare a tutta velocita’ lungo la faccia. Stavo serfando circa a meta’ tavola.
E’ stata una bella mattina, affollata si, ma non oltre il punto di impossibilita’.
Nell’ultimo anno a Coolangatta si e’ accumulata un sacco di sabbia e spesso le onde, anche piccole, si rovesciano su basso fondale, creando piccolo tubi bastardi. (o anche enormi tubi, ma in quel caso non sono in acqua!)
Mi sono divertito ma non ho preso onde memorabili. Tranne una, alta e ripida, sulla quale ho cercato di stare piu’ in alto possibile, fino a quando il labbro ha iniziato a girare a cascata creando un tubo dentro al quale un bravo serfista ci si sarebbe infilato accovacciato. A me invece e’ venuto timore revereziale. Ero gia’ oltre la mia comfort zone. Come detto avevo insistito oltre il solito cercando di superare la sezione critica. Mi ero portato piu’ in alto possibile ma a quel punto era chiaro che non avrei superato in velocita’ la cascata d’acqua. La parete era verticale e il fondale basso. Ho preferito lasciarmi cadere lontano dalla tavola piuttosto che aspettare di essere maciullato.
E’ stata allo stesso tempo un onda entusiasmante e deludente.
Mi rendo conto ora che se avessi fatto mezzo passo avanti e mi fossi inchinato, forse sarei passato oltre e avrei posto una pietra miliare del mio cammino.
Invece rimango col rammarico di non averci provato.
Ma e’ difficile, quando certe occasioni capitano cosi di rado, avere la mente pronta per analizzare la situazione e agire di conseguenza. Il problema e’ sempre lo stesso: troppa gente che mi impedisce pratica. E’ meglio son le onde, piu’ c’e’ gente.
Non so che fare in merito.
Nel mentre sogno di avere un’altra possibilita’.
E’ stata una bella mattina, affollata si, ma non oltre il punto di impossibilita’.
Nell’ultimo anno a Coolangatta si e’ accumulata un sacco di sabbia e spesso le onde, anche piccole, si rovesciano su basso fondale, creando piccolo tubi bastardi. (o anche enormi tubi, ma in quel caso non sono in acqua!)
Mi sono divertito ma non ho preso onde memorabili. Tranne una, alta e ripida, sulla quale ho cercato di stare piu’ in alto possibile, fino a quando il labbro ha iniziato a girare a cascata creando un tubo dentro al quale un bravo serfista ci si sarebbe infilato accovacciato. A me invece e’ venuto timore revereziale. Ero gia’ oltre la mia comfort zone. Come detto avevo insistito oltre il solito cercando di superare la sezione critica. Mi ero portato piu’ in alto possibile ma a quel punto era chiaro che non avrei superato in velocita’ la cascata d’acqua. La parete era verticale e il fondale basso. Ho preferito lasciarmi cadere lontano dalla tavola piuttosto che aspettare di essere maciullato.
E’ stata allo stesso tempo un onda entusiasmante e deludente.
Mi rendo conto ora che se avessi fatto mezzo passo avanti e mi fossi inchinato, forse sarei passato oltre e avrei posto una pietra miliare del mio cammino.
Invece rimango col rammarico di non averci provato.
Ma e’ difficile, quando certe occasioni capitano cosi di rado, avere la mente pronta per analizzare la situazione e agire di conseguenza. Il problema e’ sempre lo stesso: troppa gente che mi impedisce pratica. E’ meglio son le onde, piu’ c’e’ gente.
Non so che fare in merito.
Nel mentre sogno di avere un’altra possibilita’.
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