20 June 2016

The real surfer

What defines a surfer? Who can be called a surfer?
I find it an interesting question.

First, I don’t think pro surfers enter in the equation. They live extraordinary lives and cannot be used as comparison. They are out of this world and don’t even represent the surf community, with so many different people of all ages, riding all sort of stuff.  

Second, a part from the first point, I don’t know the rest of the answer. But there’s something that I do know. 

You see, I came across a simple sentence on a blog where a young guy was being called ‘a real surfer’ because he knew very well the home spots and conditions, and mostly because he spent all his spare time surfing.  Fuck no.
You can’t be saying that I’m not a real surfer because of that!
Rest assure that I give surfing 100% of the time I can give it. And a bit more! And sorry if I’m not 20 anymore. Sorry if I have a life to take care of. Sorry if I work and study at the same time. Sorry if I love to spend time with my wife. Sorry if I like to spend time with my few good friends. Sorry if I don’t live near the beach and I have to drive 2 hours just to see the water. Sorry if I have to carefully and painfully plan every session and fit it with all the rest like the best tetris player. All the commitment and sacrifices and compromises that I (and all my friends) do just to be there, is something that other ‘real surfers’ don’t even know what it means. Because they are not real surfers! They are exceptions, or slackers. Fuck that.

We are the norm. We keep the sport alive. We buy magazines, equipment and stuff. We are the ones ‘the industry’ is talking to. A real surfer is the old guy with the mal who says g’day, is the youngster who drops me all the times, is the girl in bikini walking on the deck, are my friends  sitting in the office in suit, checking out the forecast and texting ‘where about?’. 
Real surfer, yes, with the biggest smile after the smallest stupid wave. Because for us, that smallest stupid wave means more than another tube for KS.
So I’m not sure what define a surfer, but I’m sure a lot of people (an awful lot of people) who would never make it into a magazine are real surfers. And we deserve respect.


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Cosa definisce un vero surfista?

E’ da tempo che penso a questa domanda e una frase letta su un blog recentemente ha riacceso la questione nella mia testa.

Prima di tutto se dovessimo prendere come metro di paragone i campioni dello sport che vediamo continuamente in giro per il mondo a fare numeri, beh, per me saremmo completamente fuori strada. Loro vivono di surf, ma il surf vive grazie a noi comuni mortali, non grazie a loro. A mio parere loro non rappresentano il surf, la sua immensa e variegata comunita’, fatta di appassionati di tutte le eta’ e di tutti i tipi, che usa mille tavole diverse. Loro sono un elite, la cui esperienza giornaliera e’ troppo distante dal mondo normale per esserne rappresentantivo. E’ giusto che un giovane si ispiri a loro, certamente, ma non sarebbe giusto giudicare un comune surfista in base a come vivono e a quel che sanno fare i campioni.

Ma fatta questa premessa, mi rimane in sospeso la definizione del  ‘vero surfista’ che leggevo casualmente sul web. Una definizione priva di ogni intenzione polemica o chiarificatrice, usata in modo semplice per indicare un ventenne ‘esperto di condizioni del mare e appassionato a tal punto da spendere tutto il tempo libero surfare’. L’autore ha poi aggiunto che in effetti iI vero surfista dovrebbe essere quello che gira il mondo inseguendo l’onda perfetta. Lasciando interndere che il ventenne mancava di quella caratteristica.
Ecco, io sorrido e al contempo rifiuto all’idea che qualcuno possa essere non considerato surfista perche’ non gira il mondo (ma quando? ma dove?) o perche’ non dedica tutto il suo tempo libero a surfare. Capisco lo spirito ingenuo della frase, ma la aborro, come diceva quello.

Non solo penso che i top surfers non rappresentino i veri surfisti, ma esser giudicato vero surfista o meno in base al tempo che dedico al surf e’ un vero e proprio calcio nei coglioni. 
Ecco, il tempo che io e i miei conoscenti dedichiamo al surf e’ il 100% del tempo possibile. E pure un poco di piu’. E scusate se non ho venti anni ed un cazzo da fare nella vita. Scusate se laroro in ufficio. Scusate se studio anche, contemporaneamente. Scusate se ho una moglie che amo a cui dedicare le mie attenzioni. Scusate se ho amici a cui voglio bene e con cui mi piace uscire e fare una bella cena od una gita da qualche parte. Scusate se non abito davanti alla spiaggia e devo guidare due ore solo per vedere l’acqua. Scusate se devo pianificare ogni sessione attentamente, decidendo orari e giorni incanstrandoli come il tetris con le altre mille cose che esistono nella vita di tutti i giorni. Ecco, scusate, ma i sacrifici che faccio io, e le persone accanto a me (che entrano in acqua con me o che aspettano pazientemente che io abbia saziato il bisogno di onde) per riuscire a passare qualche ora in acqua ogni fine settimana, ecco, questi sacrifici e i salti mortali, quei presunti ‘veri surfisti’ non sanno neanche cosa siano. Perche’ non sono veri surfisti. Loro sone eccezioni. Noi siamo la norma. E per questo motivo, per  l’impegno e la passione e la dedizione che ci metto, ci mettiamo tutti,  noi comuni mortali meritiamo molta piu’ considerazione.

Io sono un vero surfista. Per il culo che mi faccio solo per esserci, in acqua! Perche’ il surf vive grazie alla passione dei comuni mortali. Siamo noi che compriamo le riviste, le attrezzature e diamo linfa vitale allo sport. Il vero surfista e’ il vecchio che mi passa accanto con il log e fa un cenno con la testa. E’ il ragazzino che salta la scuola e che mi droppa sempre. E’ la ragazza in bikini che cammina sulla tavola. Sono i miei amici che durante la settimana guardano le previsioni al computer del loro ufficio, in giacca e cravatta, e mi chiedono ‘che si fa?’. E il loro sguardo spiritato e gioioso dopo una bella cavalcata, su una ondina del cazzo, che pero’ vale sicuramente di piu’ per noi di quanto valga l’ennesimo tubo per  KS.
Gli altri sono eccezioni, o  gente che non ha un cazzo da fare, o che ancora giovane, cerca di farne una professione. Ma io e quelli come me, che siamo la stra-stragrande maggioranza del mondo del surf, meritiamo rispetto e considerazione.


17 June 2016