19 October 2018

Culture shock

I suffer from culture shock. 
But it doesn't come from overcooked pasta, vegemite, the Australian accent or people barefoot all the time. It's more subtle.

See, I was born in Sardinia, an island where people fear the sea. Literally.
At the beach, when I was a kid, I was used to make sand castles. Or dig holes, or make race tracks for marbles.
Adults used to do bloody nothing. Talking, reading, sleeping under the sun was their summer occupation. They gave us tons of food and then they forbid us from entering the water (usually very cold) for fear of sudden death*. They told us to learn to swim, but they also insisted that the sea was dangerous and it was better not to go swimming, and in general we had to say within reach (of a slap).
They did nothing. They didn't "use" the sea. There were no lifeguards, no one really enjoying the water. The sea was always empty. Literally.
I spent countless hours laying down, lost in my young thoughts, staring up at the sky, down at the sand, looking at the red background of your eyes when they are closed in a bright day, thinking about girls I couldn't reach. I wasn't even bored. It was summer, the big void between school years.

Here in Australia I get a culture shock when I'm surfing waves that are as tall as me or a bit more. 
I approach the Ocean with caution. I consider the conditions, the currents, where is safer for me, what I want to avoid, how's the crowd, what the waves are doing.
Because I'm worried, in general. Deep inside I fear the waves. I was taught to fear them!
But the shock is not about waves, it comes from seeing kids surfing past me on their micro surfboards! I'm there, all exited and worried at the same time, taking care of my position, and these kids are just having fun, often without an adult in sight!
What the hell is this? 
Where are the adults? How come a kid is over here, all alone, in this conditions?
Why kids are not at the beach digging holes in the sand?
How can parents being not freaking out?? Why they are not calling their names from the beach at the top of their voices? 
How can an adult be relaxed with a kid 200m away from the beach?

The other day an adult, a bodyboarder, has drowned in Noosa.
The Ocean IS dangerous.
And yet, while I was surfing there, kids were around me. Surfing those same waves for which my wife told me to be careful. Me? And what about the kids?
I will never get over it!

*please see comment for explanation

Noosa, main beach, 2012: a later in life beginner watches a 10yo kid passing by. Where are your parents kid?
Noosa 2012: un adulto italiano che vuole imparare a surfare si chiede che cazzo ci faccia un bambino da solo in acqua..


Sono cresciuto in Sardegna, terra in cui gli abitanti temono il mare.
In spiaggia da bambino facevo buche.
Si scavava, si facevano castelli, piste, planimetrie, buchi enormi o montagne.
Gli adulti non facevano un cazzo. Sdraiati a prendere il sole, a leggere, a parlare. A darci da mangiare per poi impedirci di entrare in acqua. A dirci che dovevamo imparare a nuotare ma anche che il mare era pericoloso; ed il piu' delle volte era meglio non fare il bagno o comunque rimanere a portata di schiaffi.
Bagnini zero. 
Usufruitori del mare zero.
Andare al mare voleva dire entrare in una dimensione spazio temporale ai confini della realta'.
Tra letture di mondi lontani e fantastici, osservazioni infinite dei granelli di sabbia, del background rosso degli occhi chiusi al sole, del cielo infinito, dei corpi misteriosi di ragazze inavvicinabili.
Non era neanche noia. Era l'estate, la spiaggia: la grande pausa calda, priva di obblighi tra un anno scolastico ed un altro.

L'Australia poi non mi ha dato il famoso shock culturale di cui leggo la gente soffrire.  
Lo shock invece me lo da frequentare il mare, quando capitano giornate con onde piu' alte di me, per le quali valuto le condizioni, la folla, la corrente, come rompono le onde e cosa posso permettermi di fare in sicurezza. Perche' mi e' stato insegnato ad avere paura del mare. 
Ma lo shock, badate bene, non e' dato dal mare: e' dei bambini che parlo!
Quei maledetti bambini, minuscoli, che in quei momenti mi passano accanto sulle loro tavolette in miniatura, da soli. 
Intendo: soli. Ripeto: soli. 
In condizioni che se per sfiga qualcosa va storto questi bambini sono morti. Eppure, mentre io mi preoccupo per me e per loro, i loro genitori non sono in vista. Magari neanche in spiaggia. Non me lo spiego. La mia mente non se ne capacita. Mi chiedo perche' cazzo i bambini non sono in spiaggia a fare buche come facevo io. Perche' son qua? Com'e' possibile? Perche' non c'e' qualcuno preoccupato a riva che urla loro di rientrare per poi strozzarli con le proprie mani? 
Col mare non si scherza. O no? No??
Non finiro' mai di stupirmi di questa cosa.

Avevo iniziato a scrivere questo post prima che a Noosa morisse un ragazzo, domenica scorsa, affogato dopo aver tentato di entrare dalle rocce del point. Eppure, con me in acqua, c'erano bambini sotto i 10 anni (in questo caso lanciati dai propri padri) a surfare quelle stesse onde, e per le quali io mi ero appena sparato 150km, con mia moglie che mi diceva al telefono di stare attento.
Io stare attendo. Ed i bambini?  
Tornate in spiaggia a fare buche, maledetti!



18 October 2018

Noosa session: good stuff and bad news

Finally some serious swell, even too much!
All the coast was basically trashed and so I went back to sheltered Noosa to get some fun waves.
There was a tremendous current, not met before to this extent, and I paddled for almost 3 hours just to keep position. I was destroyed at the end!

I will remember this session for 1 wave that curled up above me and gave me the thrill of riding a tubing wave. I'm not saying that I was inside a tube, just on the doorstep, but still going super fast and having a hell of a time!

I've been in the same position in the past, but I was never able to go past that moment. I always had not enough speed and I tend to surf up right, which is not good for that.
But this time I put the pieces together and I'm still stocked!

Bad note: the day before a bodyboarder died nearby, somehow, after entering from the rocks. It seems he was pushed back against the rocks. I'm sure it was just bad luck. Such a shame. It' so sad.


The point at Tea Tree, Noosa, where tragedy struck



Dopo mesi di onde mosce, finalmente e' arrivata una perturbazione seria.
Ma non ci sono state mezze misure. Tutta la costa esposta era impraticabile, e cosi' sono tornato a Noosa dopo tanti mesi d'assenza.
Le onde erano perfette, manco a dirlo, ma c'era una corrente assurda che non avevo mai trovato in altre occasioni, pure in presenza di cicloni. Ho remato per quasi 3 ore ininterrotte. Alla fine ero distrutto, uno straccio.

Ricordero' questa sessione per essere stata la prima volta in cui ho surfato, in modo compiuto, bene, un'onda tubante. Non intendo dire che ero dentro un tubo. Al massimo lo era il mio culo.
Ma ho visto la parete alzarsi e creare quel labbro ricurvo giusto sopra la mia testa. Ho stretto il culo, mi sono inchinato ed ho deciso che sarei passato ugualmente.
Molte volte in passato sono stato letteralmente travolto da onde simili. Tanto che, stufo, negli ultimi tempi abortivo sempre. Mi mancava velocita'. Ed in generale surfo sempre troppo eretto.
Questa volta ho messo insieme i pezzi, ed e' stata una botta di adrenalina.

Nota negativa.
Il giorno prima un bodyboarder e' annegato poco distante da la, a quanto pare nel tentativo di entrare dalle rocce. Sembra che le onde lo abbiano sbattuto indientro. Magari ha perso conoscenza. Chissa'. Una cosa terribile.



11 October 2018

Americans.. or Americans! or Self-doubt

I don't know what to think of it.

This guy created -and is now selling- a foam board for paddling in a swimming pool. 
He says tha paddling in this way is better than just swimming and that your wave count will increase.

Now, I believe that paddling that way is effective, even though I'm not able to quantify it and provide meaningful measures against swimming.
And here's the thing: I've been doing the same thing since 2015, when I had to recover from surgery. I spent $20 on a bodydoard and asked permission at my local swimming pool.
Here's a video I took.

Also, at this link on fb, you can see people in Milan using finless shortboards in the same way. They have been doing it for some time as well.

Now what puzzles me is: it never occurred to me (and I bet to those guys in Milan) that I could make something that already exist and try to sell it to make money.
(Actually, $400 sounds like too much to really get a big market, but that's beside the point).
And I get a weird self-judgment feeling from this fact.
Am I stupid?
Did I miss on a chance to make money (at least, potentially) and/or create a small business?
Or it's just that Americans can't stop thinking about money?
(This is a big generalisation/stereotyping/judgmental sentence, I know).

Is the truth in the middle?



My own surfinshape board: 20$
La mia versione da 20 dollari


Sono perlesso.

Ho appena scoperto questo tipo che ha creato una tavoletta per praticare le remate in piscina.
Sostiene che sia meglio del nuotare e che i benefici tra le onde sono garantiti.

In realta' so gia' che funziona perche' lo faccio dal 2015, da quando ho dovuto fare riabilitazione ad una spalla a seguito di un intervento chirurgico. Il fisioterapista mi disse che, oltre alla solita roba, se volevo ritrovare la forza per remare l'unico modo era remare! Cosi' comprai una bodyboard da 20 dollari e chiesi il permesso alla piscina locale.
Ma non sono in grado di darvi cifre e studi comparativi col nuoto. Semplicemente mi ci trovo bene, specie per la fatica al collo.
Questo e' un mio filmatino.

Inoltre, a Milano, c'e' gente che fa la stessa cosa con delle tavolette.

Insomma, cio' che mi lascia di stucco e' il fatto che questo tipo si sia messo a produrre una roba superflua e che tenti di venderla a US$400!

Certo, non credo che questo possa andare lontano con quel prezzo. Ma e' il concetto, l'approccio che mi crea dubbi.

Sono forse un fesso a non averci pensato?
Mi sono fatto scappare una occasione per fare qualche soldo, vendendo una tavola o un metodo?
O sono gli americani ad essere incorregibili a tentare di far soldi con ogni cazzata?

La verita' sta nel mezzo?