18 July 2018

No leash, not a good idea

It seems that The Pass, in Byron Bay, is badly affected not only by the crowd, but also by those who surfs without leash.

The article in the link says that the number of incidents is raising and that locals are asking for legal consequences for those who loses their boards.
I agree.

Firstly because most of those longboarders are just acting as if they were in the 60s and they accurately dress up to give a very specific image of themselves: something like eremites looking for karma. Everything in them, sons of social media, is fake to my eyes.

Secondly because their senseless egocentrism can badly hurt the others. It is not acceptable. And after all, if you are looking for karma and the perfect wave, you shouldn’t be in the most crowded spot of the coast. Australia gives you plenty of empty, beautiful alternatives.

The girl cited in the article got some broken ribs and a punctured lung! This is just not acceptable.
This implies medical expanses, x rays, weeks of pain and possibly loss of income.
There’s no justification.



this pic belong to its owner



A quanto pare a The Pass, Byron Bay, paradiso del longboard, c'e' una invasione di persone che surfa senza legrope.

Si tratta di un "ritorno alle radici" di chi pratica il longboard, che per il proprio gusto personale, sceglie di mettere in pericolo tutti gli altri. 

Il problema e' presente un po' ovunque ma essendo Byron un posto affollatissimo, gli incidenti si moltiplicano, e i locals, gia' esasperati dall'invasione di stranieri, ora chiedono che surfare senza legrope diventi una offesa da codice civile.

Io concordo.
Da un lato, essendo gli anni 60 passati da 50 anni, non sopporto vedere gente nata ieri che si veste, concia ed atteggia da frichettoni per sentito dire, alla finta ricerca del karma, e che documenta tutto sui social. Gente finta come i dollari del monopoli.

Dall'altro mi sale l'embolo al pensiero di essere vittima di un incidente causato da questi imbecilli, che se proprio devono trovare il karma potrebbero andare a farlo in spiagge deserte (ed in Australia c'e' l'imbarazzo della scelta) invece che in posti affollati come il Colosseo.

L'articolo riporta l'esempio di una brasiliana alla quale una tavola persa ha rotto alcune costole e bucato un polmone! Io penso che in questi casi una scusa non basti. Qua si dovrebbe risarcire il danno: visite medice, lastre, settimane di dolori, assenza da lavoro.. 

Non e' accettabile.

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