La lezione di oggi e’: non
e’ una questione di grandezza delle onde, ma di ripidita’.
Col mio long posso prendere
onde da 10cm, ho solo bisogno che si sollevino un poco. Ed oggi con la 8-2 di
R., non riuscivo a prendere colline da 2m, a meno che non si stessero per
schiantare.
Oggi e’ stata la giornata
piu’ penosa da molto tempo.
Sono andato a Coolangatta
per fare in fretta, e mi sono ritrovato ancora una volta a cospetto di una
situazione out of my league.
Materialmente posso
prendere e cavalcare onde anche da 2 metri (non ne ho mai incontrato di piu’
piu’ grandi) ma e’ il contesto che e’ piu’ grande di me. C’e’ troppa gente
troppo brava attorno a me e non me la sento di stare a competere nel line-up.
Ho paura di essere travolto dall’onda e di fare male agli altri. Ed in oltre
non mi piace neanche l’imbarazzo di essere additato come una sega, ed essere
invitato poco cordialmente a togliermi dai coglioni.
Succede quindi che mi metto
di lato, ad attendere che un’ onda ignorata dai piu’ bravi si erga la’ dove
sono io, e che le altre persone nelle mie vicinanze non se la prendano prima di
me. Un’attesa snervante.
Rovinata poi dall’arrivo
dell’immancabile onda gigante che travolge tutto per decine di metri, e che
rende impact zone l’area che avevo ritenuto sicura.
La mia attesa ogni tanto
viene premiata e ho l’occasione per fare la mia cavalcata. Ma non avendo il
controllo a la visione necessaria per gestire quelle onde, spesso mi ritrovo
con l’onda che si infrange attorno a me, lasciandomi la scelta di fermarmi nella
impact zone, dove non avro’ un attimo per prendere fiato e saro’ constantemente
battuto da inesorabili muri d’acqua, o
tentare di surfare la schiuma fino quasi a riva, dove lontano dalla furia del
mare, non mi restera’ che riniziare da capo.
Sfiancante in ogni caso.
E anche scritta cosi’, non
si comprende la fatica ed un po’ la paura nell’essere sotto quei muri d’acqua,
nel trattenere il fiato mentre quella forza ti sconquassa, nel carcare il lish
per ritrovare la tavola, e le braccia dolorose che remano contro la corrente e
sprintano mentre gli occhi sanno che e’ gia’ troppo tardi per evitare la
prossima valanga.
E’ una lotta ed una fatica
che i surfisti esperti non conoscono. Loro che hanno imparato prima di andare
in bicicletta, loro con le spalle allenate da una vista intera di remate, loro
a cui e’ stato detto cosa fare e come fare da genitori e istruttori, loro come
strani pesci che volano sopra l’acqua.
Mentre io lotto per non
farmi male e sfinisco le mie braccia cercando di trovare una zona sicura, e
valuto, e aspetto, ed evito, e mi sposto, e mi faccio coraggio, loro tutto il
tempo stanno disegnando linee di poesia e arte spinti dall’ energia invisibile
dell’oceano. Senza fatica.
Come dicevo, ho preso
qualche onda con la 8-2.
Mi ha reso la vita un poco
piu’ complicata perche’ mi aspettavo che partisse su inclinazioni che conosco,
ed invece non le sentiva. Mi ha costretto a cercare muri piu’ ripidi del
solito, avvicinandomi paurosamente all’ impact zone. Se da un lato posso dire
di sapere mettermi su in quel frangente, con la tavola inclinata a quel modo,
dall’altro non sono in grado di far altro che puntare alle spiaggia, evitando
la valanga che in un attimo mi circonda.
In realta’ avrei dovuto
fare prove di carving, per vedere se la tavola piu’ piccola fosse piu’
maneggevole da girare e inclinare. Un po’ come in motocicletta hai bisogno di
inclinare la moto per fare curve di un certo raggio ad una certa
velocita’. Allo stesso modo col surf hai
bisogno di velocita’ per curvare velocemente e cambiare direzione. E devi
inclinare la tavola in modo che tagli l’acqua come gli scii tagliano la neve.
Sono vicino al poter fare
qualcosa del genere, ma occorre velocita’. Ecco perche’ sto sfidando queste
onde un po’ troppo grandi per me. E oggi volevo vedere se la tavola piu’ corta
mi avesse aiutato.
In effetti ho avuto modo di
fare qualche micro manovra sul cadavere dell’onda presa, quasi vicino a riva. E
si, e’ il movimento e’ stato piu’ veloce e forse piu’ facile.
Ma non sono convinto della
tavola. Come dicevo richiede muri piu’ ripidi. Forse va benissimo anche sui
muretti da 2 piedi sui quali ho fatto la maggior parte del mio apprendistato.
Forse dovrei fare un altra prova in altre condizioni.
Ma oggi in ogni caso ho
visto alcuni usare la mia 9-2, o anche piu’ lunga, e surfare splendidamente
quelle bestie.
Ovviamente non e’ la tavola
che fa il surfista.
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