24 December 2023

One wave #5

It’s a 3 wave set. 

The first one is small and I have no intention on wasting energy with it. I see someone going for it. The second one is of respectful size but I notice the one behind may be even bigger. I’m at Kirra and the tide is going out and most waves are closeouts. I don’t feel like getting in the white water for this one and then getting the washing machine effect from the next. So I wait again, while a couple more people go for it. I find myself magically alone or being the first in the order. The third wave is coming, and it is in fact big, for me at least. For a moment I consider leaving it, but I don’t usually have many chances to ride such waves. I’m in a good mood, the sun is shining, the water is beautiful, so I think “whatever” and turn my board. 

I’m a bit out and catching the wave takes a bit longer than expected. When I jump up I’m at the top of a drop that is becoming steep. I need the board to go down immediately. I push with my front foot and dig the rail in the face of the open wave. I slide down the water nicely. After a moment consider going down for a bottom turn but the water under me is accelerating and rising up. I know this is the closeout prepping up already. I may need to point at the beach at any moment and give up. But in front of me there’s still open water. The exit is there. The wave is giving me a chance. I shuffle my feet forward and bend my knees. I accelerate toward it. But so does the water. I’m riding backhand as usual, so I don’t see much but I can feel a wall of water near my shoulder. I’m still midway up the face of the wave and below me the water is becoming hollow. Shit. Now I can only push forward. I need to go faster. I shuffle my feet again and I crunch down. I find myself near the nose of the board, bent and stuck in this position. I’m trimming perfectly still while I’m magically moving through space. The water rushes up vertically, passes near my body and bents and crushes somewhere behind me. I can’t see it, and I’m too scared and psyched to move a muscle, but I now there’s a tube just beside me. I’m not in the tube. I’m escaping it, running just ahead of it. I can’t believe it’s happening. The trim seems an infinite trim. The perfect equilibrium does not seem to have an end. I have the time to notice three persons in the water: one adult and two kids. Why the fuck kids are in the water with these waves? I’ll never cease to be amazed by that. The two kids are kind of in my path. I can see one in particular would like to avoid the wave passing to the right. But that’s the direction I have and honestly I can’t think of doing anything but keep the trim. The wave is rolling for so long I have the time to point my index finger forward while looking at the kids. 

“Guys I’m going straight there and you better get the hell out of the way or we are all going to die” is my message. The two kids duck dive under me. Australian kids. The first one is so close I wonder if I’m going to kill him with the fin. After that, finally the wave loses power, I can see the horizon again and I reach the shoulder, my original destination. I stand up, step back and think of turning left, but it’s all white water and it is weak. I let it go and sit back on the board. I didn't even get a spray of water.

Did that really happen? I’m so stocked I could go home right now. I’m done. I look back at the line up and see I have to paddle almost all the way again. What do I do? Ok, I’ll paddle. Just one more.

 


 

È una serie di tre onde. 

La prima è piccola e non ho intenzione di sprecare energia con essa. Vedo qualcuno che ci prova. La seconda è di dimensioni rispettabili, ma noto che quella dietro potrebbe essere ancora più grande. Sono a Kirra e la marea sta calando, la maggior parte delle onde si chiude. Non ho voglia di entrare nella schiuma di questa e poi di farmi l'effetto lavatrice della successiva. Quindi aspetto ancora, mentre un paio di persone ci provano. Mi ritrovo magicamente da solo, o il primo nell'ordine. La terza onda sta arrivando ed è effettivamente grande, almeno per me. Per un momento considero di lasciarla perdere, ma di solito non ho molte occasioni per cavalcare onde del genere. Sono di buon umore, il sole splende, l'acqua è bellissima, penso 'fanculo' e giro la tavola.

Sono un po' fuori e prendere l'onda richiede più tempo del previsto. Quando salto su, sono in cima a una discesa che si fa ripida. Ho bisogno che la tavola scenda immediatamente. Spingo con il piede anteriore e affondo il bordo nella faccia dell'onda aperta. Scivolo sull'acqua come un coltello nel burro. Dopo un momento penso di fare un bottom turn ma l'acqua sotto di me si sta accelerando e sollevando. So che questo è il closeout che sta gia'  arrivando. Potrei dover puntare verso la spiaggia da un momento all'altro e rinunciare. Ma davanti a me l'onda e' ancora aperta. L'uscita è lì. C'e' speranza. Muovo i piedi in avanti e piego le ginocchia. Sposto il peso per accellerare. Ma anche l'acqua lo sta facendo. Sto cavalcando di spalle come al solito, quindi non vedo molto ma sento un muro d'acqua vicino alla mia spalla. Sono ancora a metà altezza e sotto di me l'acqua viene risucchiata sempre piu' velocemente. Vedo la sabbia. Merda. Ora posso solo andare avanti. Più veloce. Muovo di nuovo i piedi e mi accuccio. Mi trovo vicino al naso della tavola, piegato e bloccato in questa posizione. Sto trimmando perfettamente immobile e magicamente mi muovo nello spazio. L'acqua si alza verticalmente, passa vicino al mio corpo e si piega e si frantuma da qualche parte dietro di me. Non posso vederlo e sono troppo spaventato e esaltato per muovere un muscolo, ma so che c'è un tubo proprio accanto a me. Non sono nel tubo. Scappo dal tubo, correndo appena avanti ad esso. Non posso credere che sta succedendo. Il perfetto equilibrio non sembra avere fine. Ho il tempo di notare tre persone in acqua: un adulto e due bambini. Perché diavolo ci sono bambini in acqua con queste onde? Non cesserò mai di stupirmi di questo. I due ragazzini sono un po' sulla mia traiettoria. Posso vedere che uno in particolare vorrebbe evitare l'onda passando a destra. Ma quella è la direzione che ho preso e onestamente non posso fare altro che andare dritto. L'onda sta continuando così a lungo che ho il tempo di puntare il dito indice in avanti guardando i ragazzi.

'Ragazzi, sto andando dritto là e sarebbe meglio che vi toglieste di mezzo o moriremo tutti' è il mio messaggio. I due ragazzini si immergono con un duck dive sotto di me. Ragazzini australiani. Il primo è così vicino che mi chiedo se lo ucciderò con la pinna. Dopo di che, finalmente l'onda perde potenza, posso vedere di nuovo l'orizzonte e raggiungo la spalla, la mia destinazione originale. Mi alzo, mi sposto indietro e penso di girare a sinistra, ma è tutto schiuma ed è debole. Lascio perdere e mi siedo sulla tavola. No mi sono nemmeno bagnato!

È davvero successo? Sono così gasato che potrei tornare a casa adesso. Ho finito. Nulla puo' eguagliare cio' che e' appena successo. Guardo indietro verso la fila di onde e vedo che devo remare di nuovo quasi tutto il tragitto. Cosa faccio? Ok, remo. Solo un'altra.

 

 

15 November 2023

One wave#4

It's a small, knee high max, but nice and clean wave.

The forecast didn't give me much hope but I'm here anyway. Very few people are in the water. Beginners mostly, and beggars like me. 

I have my longer, newer board with me. Slightly flatter that the one I've been using for years.

I catch the wave easily. I jump up going right, as usual, but there's no much there yet. I turn left with a nice arch, get into the white water, and turn immediately right again. Now a nice, clean wall is building up for me. I take two steps forward. I'm close, but not on the nose. I consider making two more small steps to hang five. But I'm not confident. While I do it, the moment is gone. I'm near the flat shoulder of the wave. I step back, shifting my feet. Not great, but whatever. Turn left. Here the wave is still alive. I go up and down once. I can see the water rising up in front of me. I step forward again. Not on the nose, as before. I'm disappointed and exited at the same time. The wave crushes below my feet. The ride is over. I jump in the water.

The sun is high and I'm having fun. Slowly, slowly improving.

I paddle back to the empty line up. Give me the next one! 


(an old frame)


E' piccola, massimo al ginocchio, ma pulita.

E' una giornata in teoria da evitare, ma sono in acqua lo stesso. Accanto a me solo principianti e qualche disperato come me.

Ho con me la tavola piu' nuova, leggermente piu' lunga e piatta dell'altra che uso da anni.

Prendo l'onda con facilita' e vado subito a destra, come normale in questo point break.

Ma l'onda si ammoscia e rischio di fermarmi. Giro a sinistra con un bell'arco. Riprendo un poco di velocita' e raggiungo la schiuma, la uso per girare e punto nuovamente a destra. Ora la faccia dell'onda viene su bene, davanti a me. Faccio due passi incrociati. Sono sul muso si ma mi mancano ancora trenta centimetri. Considero altri passi minuscoli per fare un hang five col piede destro, ma mentre valuto il momento buono e' passato. L'onda si ammoscia di nuovo. Torno indietro coi piedi, senza incrociarli. Non bello, ma mi viene cosi', sara' la paura di sbagliare. Rigiro a sinistra. L'onda, di qua, e' viva. Ci vado su e giu' una volta, poi vedo che si inarca. Manca poco. Ci sparo altri due passi e torno nuovamente sul muso, ma come prima mi manca l'ultimo pezzetto. Sono contrariato e gasato allo stesso tempo.

L'onda crolla sotto di me. La corsa e' finita. Salto in acqua.

Il sole splende a mi sto divertendo. Miglioro, piano piano, molto piano, ma miglioro.

Remo per tornare al punto di partenza. Dammene un'altra!  

13 November 2023

62?

I was at the pool, making laps as usual.

The place getting busier by the week, as warmer and warmer evening come to us.

Anyway, when I was done and ready to go, this guy in the other lane asked me what I was doing with my bodyboard. When I told him I was doing surfing paddling training he was interested and told me he was a surfer too. Tall, big, blond, older than me, with a thick American accent, I thought he could have been Leroy from Big Wednesday.

He told me he was 62, from California, and getting back into surfing after a 10 years hiatus.

But he was struggling with the pop up: too slow, he said, and weak legs, no power.

I suggested push ups, squats and burpees during the week, but he was not so enthusiastic at the idea. Probably he was more about talking about stuff than actioning stuff. You know? But that's ok.

Later that evening I thought about that number: 62.

I wonder in what shape I will be at that age.

62 is not much, considering the people I see among the waves. But nothing is granted. Will I be able to keep it up? I don't know.

I just know that I can't stop. And so I keep driving to the cost every time I can. Trying to surf as much as I can. And the gym, and swimming. It takes time and endless planning, and juggling with other stuff. Without it, I could do more and different things, and be less tired and so on and so forth. 

But the number of times that I could be surfing is a finite number. And it's diminishing. 

And I didn't find anything that is as good as surfing a good wave. The water, the sun, the adrenaline, the joy. I just must keep going until I can.  

Bloody 62.




Nuotavo in piscina come al solito.

L'arrivo del caldo ha fatto aumentare il numero degli utenti, come succede tutti gli anni, ed ho passato gran parte del tempo ad inseguire ed essere inseguito da altri nuovatore/trici.

Di solito pero', siccome gli australiani sono australiani, la maggior parte della gente sparisce intorno alle 19, lasciandomi l'ultima mezz'ora piu' o meno in pace.

Ieri invece, conclusa l'ultima vasca, c'era ancora un tizio nella corsia accanto, alto,  e biondo, che mi ha rivolto la parola. Voleva sapere cosa stessi facendo a cavallo della mia tavoletta "bodybord" di polistirolo e plastica. Gli ho risposto che era il modo migliore per allanere le spalle ed il collo per la posizione tutta particolare sulla tavola da surf. Ed e' venuto fuori che era un surfista anche lui. Californiano, con accento da film e il suo aspetto generale, poteva essere benissimo Leroy, il surfista pazzo di Un mercoledi' da leoni. 

E' venuto fuori che era dieci anni che non surfava ed adesso che ci si stava nuovamene dedicando aveva difficolta' col pop-up, l'atto del saltare sui piedi, il momento piu' critico della serfata. Aveva, ed ha, 62 anni. Quando gli ho detto la mia eta' mi ha trattato come fossi un ragazzino. Io gli ho consigliato di darsi agli squat e burpies in palestra e magari usare una tavola piu' lunga e stabile.

Non sembrava molto entusiasta all'idea di allenarsi in palestra. Ed ho quindi pensato che avesse poche speranze di migliorare.

Ma soprattutto, piu' tardi, un pensiero mi e' vebuto in testa: ed io?

62 anni non e' molto, considernado le persone che vedo in acqua normalmente.

Ma ce la faro' io a tenermi in una forma accettabile?

Non ne ho idea.

L'unica cosa che posso fare e insistere. Continuare a viaggiare tutte le volte che e' buono, e la palestra, e la piscina. Senza il surf avrei molto piu' tempo per fare e pensare ad altre cose. E meno acido lattico in circolo e magari anche dormire meglio.

Ma il numero di volte che andro' ancora a surfare e' un numero finito, che si assottiglia. 

E non ho trovato nulla che mi dia le emozioni che mi da il surf: il sole, l'acqua, l'adrenalina, la soddisfazione, il divertimento, la gioia. 

Posso solo continuare.

Maledetto 62.



10 August 2023

The cut-back/stall

I never liked the old 60s' style cut-back, the manoeuvre they did (and still used today) to set up the nose riding.

Being a motorsport enthusiast, I can't help but prefer big, precise carving turns, where fluidity reigns and gives you the speed for the next move, just like a car dancing around a race track.

On the contrary, the old style cut-back is basically a stall manoeuvre. It stops the flow; it never really makes you go somewhere else. It's just a waiting game. A bit ugly waiting game.

But since I decided to learn nose riding, I had some eureka moments, and without even thinking about it, that cut-back came into my own little realm.

I've been surprised by it. I don't like it, but I understand it better now.

Slowing moving forward, as usual.



A very rare video of myself



Non mi e' mai piaciuto vedere, nei video anni 60, il cutback che facevano per impostare il nose riding. Una vitata che non e' una virata, alzando il muso e fermando l'azione in attesa che l'onda crei l'occasione giusta.

Essendo un appassionato di guida e motorsport, ho sempre ammirato la fluidita' e le virate ampie, precise, funzionali alla prossima mossa, come la danza delle traiettorie di un auto -o moto- in una pista. 

Da quando pero' mi son messo in testa di imparare il nose riding, mi si sono accese le lampadine, ed ecco che ultimamente, alla ricerca della tempistica giusta, senza neanche volerlo, ho cominciato a produrre dei cutback/stallo come quelli dei vecchi filmati.

(vabbe', "come quelli dei vecchi filmati" si far per dire, sono orribile, ma il senso di quello che faccio e' quello)

E niente, non mi piace, ma dopo tanti anni l'ho capito.

Si va avanti, piano piano.


05 June 2023

A lot of trial and a bit of luck

 A weird season.

May has delivered more waves than Feb/March, which is supposed to be the best part of the year, and that's when the pros come for their competitions.

So I've been fairly constant driving down the coast, but I got a never ending series of grey, windy days, too small or to big waves and little joy.

Until mid May, when, with a bit of time off, I could get 2 glorious, sunny days, with a good, small, consistent swell. I had the time to try many times the cutback to set up a proper nose riding.

While walking on the board ceased to be an issue some times ago, getting the time and the position right is another story.

Sometimes you are turning too much. sometimes you slow down too much, sometimes you rush too much..

But I'm happy about my brain putting together the clues and having a certain amount of understanding of the steps needed for a proper nose riding.

I'm also proud of myself because for the last couple of years I've been surfing always alone. Some of my friends gave up, some when interstate, some added a sail to the fun. So, I never exchange ideas on what's happening. It's always me and myself, looking at YouTube, looking at other surfers, and trying to make sense of it.

Also, a bit of happiness comes from the picture below. That's me, standing up on the nose. It's real. :) 



The days I love - Click to enlarge


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Mesi strani.

Ha fatto piu' onde a maggio che a febbraio/marzo, storicamente il momento migliore per questa costa, ed anche il periodo delle gare internazionali.

In ogni caso sono riuscito ad essere relativamente costante con le mie trasferte, anche se per la maggior parte non esaltanti, e piagate da vento, nuvole e pioggia. Grazie pero' ad un po' di ferie, ho beccato almeno 2 giornate infrasettimanali gloriose, per tempo atmoferico e onde (piccole, belle, costanti, tante).

Il mio lentissimo progresso ha dunque -e finalmente- ringraziato, potendo provare sotto al sole autunnale il segreto del nose riding.

Camminare sulla tavola non e' piu' un problema. Nei giorni buoni sono in grado di manovrare e fare avanti ed indietro in scioltezza, alternando entramebe le direzioni sulla stessa onda. Il segreto sta invece nel posizionarsi la' dove serve per poter stare veramente sul muso. Significa quansi sempre fare un cutback per aspettare il picco dell'onda e' mettere la tavola nel punto critico. Ma poiche' ogni onda e' diversa, il momento il cui rimandi la tavola sulla parete, avendo perso velocita', e' molto critico. Alle volte giri troppo, alle volte sbagli i tempi, alle volte devi correre in avanti... Son pero' felice di aver potuto provare decine di volte e di aver interiorizzato almeno la serie di steps da fare in determinate occasioni.

Mi muovo sempre in una realta' in cui passo da quasi competente a Fantozzi in un battito di ciglia. Ma ecco, nel momento giusto, non me la cavo male.

Questi ultimi progressi accadono poi in un periodo, ormai gia' prolungato, in cui in acqua surfo da solo. C'e' chi ha rinunciato, chi si e' traferito altrove, chi ha cambiato sport aggiungendo la vela... Non ho dunque mai modo di scambiare idee e valutazioni, e soprattutto ricevere consigli da qualcuno che mi vede e capisce. I video su youtube e la gente intorno a me in acqua sono l'unico mezzo che ho per mettere insieme i pezzi del puzzle, nella mia testa, in silenzio, per cosi' dire.

E' comunque accaduto un piccolo miracolo: una mia immagine, fatta col cellulare, mentre sono sulla punta, nose riding. Not bad!


27 February 2023

Fins

2023 started with a good swell that I missed while traveling elsewhere. Then the ocean provided weak waves up until this mid Feb, when cyclone Gabrielle delivered powerful conditions.

I booked, unknowingly, a couple of nights in Noosa, and I found myself in the best and safest spot for the occasion. With a 1000 more surfers!

Off course catching waves has been quite difficult most of the time spent there, but there has been an interesting development for me, nevertheless.

In fact I tried a very lively single fin on my noserider, instead of the classic hatchet fin that I have on that board. Oh boy, the board's behavior and feeling changed completely!

I would dare to say that fins have more influence on the board's behavior than the shape of the board itself!

Ice on the cake, on the last day, a small wave day, I managed to get plenty of practice and I really felt progressing, and joy.

I wish I could watch myself but it's not possible. I'll try to get filmed in the coming months. I think I need to see where am I at.





Il 2023 e' iniziato che mi son perso delle belle onde mentre ero in trasferta e poi e' stato un po' sul moscio tutto il tempo.

Tranne 2 settimane fa in cui il ciclone Grabrielle ha spedito vagonate di onde incazzose sulla costa. Ed io avevo gia' prenotato -per caso- un lungo weekend a Noosa, il posto migliore -e sicuro- per surfare queste mareggiate.

Ovviamente il luogo e' stato preso d'assalto da tutto il popolo surfista ed io mi son ritrovato in mezzo ad una folla enorme di gente tra l'altro bravissima.

Ma, a parte la difficolta' di prendere un'onda tutta per me, c'e' stato uno sviluppo interessante.

Ho infatti provato a mettere la pinnona che mi piace tanto, agile e arzilla, sul tavolone da nose riding che mi son portato dietro per l'occasione, sostituendo l'altra pinnona di solito consigliata appunto per il nose riding, che blocca/stabilizza e rallenta la tavola.

Non sapevo cosa aspettarmi, ma ho appena scoperto che la differenza di comportamento cosi' marcata tra le due tavole era dovuta per molta parte alla pinna! 

Il tavolone e' diventato vivo e mi sono divertito molto piu' di prima. 

La differenza e' tale che mi sembra di poter dire che la pinna influisce la dinamica piu' che la tavola stessa. Un punto su cui ragionare ulteriormente.

In ogni caso a Noosa ho poi trovato il mio momento felice e mi son divertito parecchio.

Vorrei potermi rivedere perche' credo che nelle giuste condizioni possa sfornare qualcosa di carino.

Vediamo se nei prossimi mesi riusciro' ad essere immortalato... 

17 February 2023

I'm on the telly!

 I feature in a drone video shot in Noosa!

Obviously, I don't surf in it. I'm just one in the crowd 🤦‍♂️🤦‍♂️😄

So sad..

Here's the video.