I was at the pool, making laps as usual.
The place getting busier by the week, as warmer and warmer evening come to us.
Anyway, when I was done and ready to go, this guy in the other lane asked me what I was doing with my bodyboard. When I told him I was doing surfing paddling training he was interested and told me he was a surfer too. Tall, big, blond, older than me, with a thick American accent, I thought he could have been Leroy from Big Wednesday.
He told me he was 62, from California, and getting back into surfing after a 10 years hiatus.
But he was struggling with the pop up: too slow, he said, and weak legs, no power.
I suggested push ups, squats and burpees during the week, but he was not so enthusiastic at the idea. Probably he was more about talking about stuff than actioning stuff. You know? But that's ok.
Later that evening I thought about that number: 62.
I wonder in what shape I will be at that age.
62 is not much, considering the people I see among the waves. But nothing is granted. Will I be able to keep it up? I don't know.
I just know that I can't stop. And so I keep driving to the cost every time I can. Trying to surf as much as I can. And the gym, and swimming. It takes time and endless planning, and juggling with other stuff. Without it, I could do more and different things, and be less tired and so on and so forth.
But the number of times that I could be surfing is a finite number. And it's diminishing.
And I didn't find anything that is as good as surfing a good wave. The water, the sun, the adrenaline, the joy. I just must keep going until I can.
Bloody 62.
Nuotavo in piscina come al solito.
L'arrivo del caldo ha fatto aumentare il numero degli utenti, come succede tutti gli anni, ed ho passato gran parte del tempo ad inseguire ed essere inseguito da altri nuovatore/trici.
Di solito pero', siccome gli australiani sono australiani, la maggior parte della gente sparisce intorno alle 19, lasciandomi l'ultima mezz'ora piu' o meno in pace.
Ieri invece, conclusa l'ultima vasca, c'era ancora un tizio nella corsia accanto, alto, e biondo, che mi ha rivolto la parola. Voleva sapere cosa stessi facendo a cavallo della mia tavoletta "bodybord" di polistirolo e plastica. Gli ho risposto che era il modo migliore per allanere le spalle ed il collo per la posizione tutta particolare sulla tavola da surf. Ed e' venuto fuori che era un surfista anche lui. Californiano, con accento da film e il suo aspetto generale, poteva essere benissimo Leroy, il surfista pazzo di Un mercoledi' da leoni.
E' venuto fuori che era dieci anni che non surfava ed adesso che ci si stava nuovamene dedicando aveva difficolta' col pop-up, l'atto del saltare sui piedi, il momento piu' critico della serfata. Aveva, ed ha, 62 anni. Quando gli ho detto la mia eta' mi ha trattato come fossi un ragazzino. Io gli ho consigliato di darsi agli squat e burpies in palestra e magari usare una tavola piu' lunga e stabile.
Non sembrava molto entusiasta all'idea di allenarsi in palestra. Ed ho quindi pensato che avesse poche speranze di migliorare.
Ma soprattutto, piu' tardi, un pensiero mi e' vebuto in testa: ed io?
62 anni non e' molto, considernado le persone che vedo in acqua normalmente.
Ma ce la faro' io a tenermi in una forma accettabile?
Non ne ho idea.
L'unica cosa che posso fare e insistere. Continuare a viaggiare tutte le volte che e' buono, e la palestra, e la piscina. Senza il surf avrei molto piu' tempo per fare e pensare ad altre cose. E meno acido lattico in circolo e magari anche dormire meglio.
Ma il numero di volte che andro' ancora a surfare e' un numero finito, che si assottiglia.
E non ho trovato nulla che mi dia le emozioni che mi da il surf: il sole, l'acqua, l'adrenalina, la soddisfazione, il divertimento, la gioia.
Posso solo continuare.
Maledetto 62.
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