I got a small, steep wave. After some hesitancy I made a step forward. I was high up and close to the lip forming a tiny tube. After a moment I made another step and was on the nose. Nose riding, properly. It must have lasted a second or two, then something changed, reaching a close-out/end of the ride moment, and I was eager to jump out and away from the board, and so I did.
I came up cursing for not having more time. There was a girl just there paddling past. She smiled at me and said: "that was a nice nose-riding there", "too short!" I replied still climbing back on the board. "It was cool" she said again, or something similar. "Thanks" I said, embarrassed.
And as her words sunk in, I became proud of my progress. I felt joy.
So it's not just my imagination. I'm actually doing something people can recognize. I'm actually surfing. I told myself.
The day didn't start great. The forecast was poor. It was grey, windy and cool. I went down the coast for pure desperation. Waves were small. I got a good number of waves but I couldn't find the right one, all of them ending too soon with a stupid close-out. Other times being stopped by the offshore wind.
After one hour I gave-up being around the top of the line-up (due to the conditions it was a very calm, not high-skilled line-up) and moved to a mid point where sometimes, with the right wave angle, you could get a more decent ride.
And that's where I was able to do a few things. Most notably doing a couple of proper, real nose-riding moves that I think are already milestones of my surfing journey. And that's when that girl told me I did good, and then another smiling woman said something positive about a another fast, steep wave that I got a moment before.
I was smiling from hear to hear and I'm still smiling inside.
Those little bastards |
Ho preso un'onda medio piccola ma ripida. Dopo un momento di esitazione ho deciso che dovevo camminarci, nonostante il dirupo. Ero sulla cima, dove l'acqua veniva catapultata in avanti a formare un piccolo tubo. La tavola stabile. Non potevo accontentarmi ed ho fatto ancora un'altro passo, ponendo entrambi i piedi proprio sul naso. Un secondo, forse due, poi l'onda e' andata a chiudersi e mi son buttato di lato, per non ruzzolare con la tavola.
Sono riemerso maledicendo il poco tempo avuto in quel momento magico, proprio mentre una ragazza passava remando. Mi ha guardato sorridendo e mi ha detto qualcosa del tipo "Carino quel nose-riding". "Troppo breve!" ho risposto. "No, era bello" ha ribadito (o qualcosa di simile). "Grazie" le ho detto, imbarazzato.
E solo allora le sua parole hanno preso senso compiuto e mi hanno riempito di gioia.
Quindi non e' solo la mia immaginazione. Sto davvero facendo qualcosa che la gente riconosce. Sto surfando per davvero. Mi son detto.
E pensare che la giornata non prometteva niente di buono. Le previsioni erano insipide, era grigio, ventoso, fresco. Le onde piccole. Sono andato solo per disperazione. Ne ho preso un po' ma senza concludere niente. Finivano tutte troppo presto o il vento contrario mi frenava.
Ho aspettato sul picco, con gli altri, che la marea scendesse un poco, sperando che il punto che piace a me iniziasse a funzionare. Ed alla fine mi ci sono messo, anche se le onde continuavano ad essere piccole e dispettose.
Ma in ogni caso e' stato la che ho fatto alcune cose interessanti, tra cui soprattutto due nose-riding reali, evidentemente decenti, nel punto giusto, al momento giusto. So gia' che queste due onde passeranno per essere due pietre miliari del mio surfare. Ed 'e stato allora che quella ragazza mi ha rivolto la parola, e qualche tempo dopo un'altra donna mi ha sorriso dopo una cavalcata arrembante su un'altra onda recalcitrante.
Che succede oggi? Mi son chiesto, con un sorriso da orecchio ad orecchio. Davvero sto surfando bene? O sono loro ad essere piu' scarsi di me?
Non lo so. So solo che sto ancora sorridendo. Dai!