Non vorrei esagerare ma un po' il surf mi sta' cambiando.
Mi costringe ad allenarmi durante la settimana, ed erano anni che vivevo in simbiosi col divano; mi costringe a guidare per ore, ed avevo sempre meno voglia di guidare per ore; mi fa svegliare la mattina anche quando potrei stare a letto per ore, e non succedeva mai; mi fa pensare a cosa mangio, quanto mangio, cosa e quanto bevo, specie il venerdì e sabato sera, e mai me ne ero preoccupato, specie il venerdì e il sabato sera; mi suggerisce di andare a letto presto, e mai mi sarebbe passato per la testa..
La prima volta che sono andato a surfare con la pioggia era estate ed avevo iniziato da due mesi scarsi. E mentre ci recavamo in spiaggia, mi chiedevo cosa ci stavamo andando a fare.
Poi quella mattina si era rivelata piacevole, con una fine pioggia che avevo reso il tutto molto insolito e diverso, nuovo, mentre in tre cercavamo di cavalcare senza successo delle minuscole onde monopolizzate da due tipi bravissimi..
La prima volta che sono entrato in acqua in inverno e' stato lo scorso giugno, con l'aria tersa e frizzante di Coolangatta, con la muta lunga, sotto un bellissimo sole e sopra bellissime onde trasparenti. E mentre mi recavo in spiaggia, mi chiedevo se non stavo esagerando e se non avessi poi avuto troppo freddo.
Lo scorso weekend sono andato a surfare sotto il diluvio, al freddo.
Per due volte il cielo era nero pesto, la pioggia grossa e ghiacciata, l'acqua grigia, opaca, e liscia come la seta. Non c'era vento. Sembrava un'animazione digitale. Una delle due volte sono uscito dall'acqua all'imbrunire ed ho finito per cambiarmi nel parcheggio, al buio, illuminato dai lampioni stradali, mentre gli altri andavano a casa con la tavola sotto il braccio.
Ma la cosa che ricorderò di più e' una immagine di dieci minuti prima, quando con la poca luce rimasta e le nuvole basse ed il diluvio, non si capiva più dove erano le onde, completamente confuse tra mare e cielo, senza orizzonte e senza colori. Un grigio liquido senza forma. Una visione quasi mistica. O fantascientifica. Ed io che mi chiedevo cosa aspettavano gli altri ad andare a casa e lasciarmi in pace.
Poi queste due sessioni non sono state granché. Sono arrugginito ed un po' fuori forma. Coolangatta non mi ha fatto regali. Avrà pensato che dovevo accontentarmi di quel grigio che non avevo mai visto prima. Beh, un po' si, mi è bastata quella visione.. Fino alla prossima uscita..
I think surfing is changing me, a bit at least.
It forces me to work out, while for years the couch was a great companion; it forces me to drive for long distances, while I'm less and less keen to stay behind the wheel; it wakes me up in the morning despite the warm much loved comfort of my bed; it makes me think about what and how much I eat and drink, specially on Friday and Saturday nights, while I never cared; it tells me to go to sleep, while I've always been a night owl.
The first time I went surfing while raining it was two months after I started. It was summer and I remember thinking where the hell are we going today? It turned out a very nice session even though I spent my time watching others catching all the small waves.
The first time I went surfing in winter was last year, in June. It was also the first time I went to the beach in winter with the idea of touching the water. Winter in Europe is much colder than here, yes, but still it never crossed my mind before. I remember me thinking what am I doing, it's probably too cold, while getting ready. It turned out a very nice session, under beautiful sunshine with lot of fun.
Last weekend I went surfing during a cold, dark, ugly, rainy day. Twice.
One time I went back to the car park in the dark, changing back to my cloths under the street lamps, and cursing the other surfers for not leaving me alone not even for the very last wave of the day.
But I will remember this two sessions for the unusual and almost unrepeatable atmosphere: just before dark the sky was so dark, so low, so heavy it was touching the ocean, and the water, without wind, was glassy and completely grey as well. It seamed made with computer graphic. Then it became all the same colour: no horizon, no water, no sky, no waves. Just a grey world all around. I was trying to understand where the waves were and thinking oh my god, I need glasses.. But no, I was floating into greyness.
The sessions themselves were poor. Coolangatta didn't welcome me that much. It thought that that special greyness was enough for my senses. Well, yes.. It was different from everything I ever experienced. And it was enough. Till the next session..
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