03 March 2014

The biggest wave - L'onda piu' grande

The biggest wave was head high.
 
It came to me out of nowhere. Like for some magic, nobody was around to catch it. I was stunned.
So much so that I lost precious amount of time asking myself: is this for real?
Then I turned the board around and sprinted at the very last moment.
 
There was a crowd of surfers in the water in front of me. Not close, just paddling back out after a big set. And so they were looking at me and at the beauty towering over me. 
I thought: "If I ride this one decently, I can gain a bit more respect from this guys"
And so I built up the peer pressure myself. Smart.
 
The wave was very steep and I angled the board while already catching it. I jumped keeping the rail up and I went immidiatly too fast and too far on the shoulder (very small shoulder that day, actually). I turned the board back to the curl and lost balance. I slapped the water with my hand as if it was solid to help keeping me up, and somehow it worked. I was up again but this time I was balancing on my heels. And I spent a ridiculous amount of time waving my arms in that position, till I fell in the water.
KOOK.
Probably a simple, fast nose dive would have been better!
 
No glory but shame.
 
Anyway.
The biggest wave came in the middle of the middle session I had in the last ten days.
My friend and I made some miracles to be there three times in ten days, and as the waves at Tea Tree -Noosa- were very good, we spent four to six hours in the water each day. A record.
Waking up at dawn, driving 2 hours, surfing four hours, lunch break, relax, surfing 2 more hours, drinving back to Brisbane. Dead tired. Shoulders like pudding. Working like zombie the day after, with red eyes and the speed of a snail.
But it was so worth it!
 
My friend, who's an older surfer then me, but who has been kind of away from surfing, recently made a commitment to surfing, detemined to improve and make the difference.
Luckily he's not too much better than me so that I can watch him and discuss stuff with him, and this has been a good boost to my understanding, my enjoyment and determination to get better.
 
As I said the waves were good and finaly, thanks God!, I was able to surf consistently, catching waves in good numbers. I'm sure I surfed more in this last ten days than in the last six months.
Also I finally used my new longboard properly, with good and long rides where I was able to get to know my white and green toy.
So much fun, so much joy, so much sense of accomplishment.
 
While the NSP gave me always the same feeling no matter what, this one cries out if I end up on flat water and  becomes a rocket if I'm on the steep face. Also, the three little fins make it super loose and so far I think that with a bit of luck I got the right board for me, speaking about size, weight and manouvrability.
 
I had my kook moments, but I also had some revealing rides.
I'm over the moon.

 
Little Cove during lunch break 
Little Cove in pausa pranzo
 
 
L'onda piu' grande era alta quanto me.
 
E' venuta fuori di sorpresa, dopo un bel set di onde che gli altri -ovviamente- hanno cavalcato, lasciandomi magicamente da solo a prenderla.
Ero talmente incredulo al cospetto di questa opportunita' che quasi me la lasciavo scappare controllando che effettivamente non ci fosse nessuno a riverdicare diritti su di essa!
 
All'ultimo istante ho girato la tavola ed ho spinto piu' che potevo, ed ho visto la folla di surfisti davanti a me. Non vicini, semplicemente sparsi nell'acqua tra me e la spiaggia, remando per tornare in posizione dopo aver preso quelle belle onde appena passate. In quel momento ho realizzato che tutti, ovviamente, guardavano questa bella, grande onda arrivare. La guardavano per sapere se ne sarebbero stati travolti, se avrebbero fatto in tempo a remare di lato e scamparla, se era il caso di immergersi, di aspettare, di vedere quale linea avrebbe fatto il surfista.
Gia', il surfista.. io!
Volenti o nolenti tutti guardavano anche me!
Avevo un'occassione rarissima, quella di cavalcare un'onda enorme (per i miei standard) e di dimostrare a tutti che ci sapevo fare. Il che si sarebbe tradotto in una parziale conquista di diritto di precendeza, dove le altre schiappe come me (almeno loro!) ci avrebbe pensato due volte prima di rubarmi un' onda.
Questo mi passava per la testa mentre sentivo gli sguardi di tutti puntati nella mia direzione mentre il culo della tavola si alzava sempre di piu' e cominciavo a puntare la testa dritta giu' per il dirupo d'acqua.
 
Troppa pressione autoprodotta, troppo importante l'occasione, troppo tarda la mia azione. 
 
L'onda era ripidissima. Col culo della tavola ormai in cielo mi sono reso conto che rischiavo di entrare dritto dentro l'acqua alla base, ed ho premuto sul lato destro per girare ed andare in diagonale. Sono saltato su perche' non c'era piu' tempo ormai, ma ero ancora mal posizionato, cosi' ho tenuto la mano sinistra sul rail, il bordo, per livellare la tavola e far entrare il lato destro dentro l'acqua, spingendo contemporaneamente coi talloni (sono mancino).
La tavola nuova, che ama le pareti, in un attimo volava verso destra, dove pero' la spalla dell'onda era stranamente quasi piatta. Rischiavo quindi di planare lontano dal pendio e di fermarmi.
Ho dovuto quindi girare immediatamente a sinistra per riportarmi vicino al picco.
Ma ero come un giocoliere le cui mele 3 mele stanno ricando tutte nello stesso momento. Ero in ritardo dal primo istante. E tutti mi guardavano.
La virata a sinistra mi ha sbilanciato tanto che ho dovuto dare una manata all'acqua, come fosse solida, per non cadere di faccia, e spingendo anche coi piedi mi sono ritrovato un attimo dopo in posizione eretta, ma col peso tutto sui talloni, roteando le braccia come un fesso.
 
E quella e' stata l'ultima meravigliosa immagine che ho ragalato al mio pubblico.
Ciuff, in acqua. Quell'onda bellissima sprecata, reputazione sotto zero.
 
L'onda piu' grande e' arrivata a meta' delle tre sessioni che io ed un amico siamo riusciti a ricavare negli ultmi dieci giorni.
Sapendo delle belle onde a disposizione -finalmente- abbiamo dato tutto: sveglia all'alba, due ore di macchina, colazione, tre o quattro ore in acqua, pranzo, riposo, altra ora o due al tramonto, due ore di macchina per tornare a casa. Distrutti, spalle come budino, occhi arrossati, movenze da chi e' appena stato travolto da un treno.
Ma ne e' valsa la pena!
Ho surfato piu' in queste tre sessioni che nei precendenti sei mesi.
Bellissimo. Bellissime onde in quel di Tea Tree, Noosa. Medio grandi, lunghe e divertenti, circondati dal parco nazionale, acqua cristallina.
Ho avuto modo di usare propriamente, finalmente, la mia nuova tavola, e capirne il carattere un po' meglio. Inoltre ero in compagnia del mio amico, che ha piu' esperienza di me ma non e' troppo piu' avanti, ed abbiamo potuto parlare di cio' che succedeva, di cosa fare, come, e soprattutto verderci e rivederci a vicenda. Bellissime giornate molto proficue!
 
Nonostante quello che e' successo con l'onda piu' grande, sono state tre giornate importantissime durante le quali ho posto le prime pietre per poter un giorno fare alcune mavovre su e giu' sull'onda. La mia tavola sembra essere stata un'acquisto azzeccato e mi ha fatto fare alcune piccole cose che prima non erano possibili. 
 
Spero di poter avere presto altre giornate cosi'.
Troppo felice!
 

 
 

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