Nowadays surfing is everywhere, but it’s hard to find something good to look at.
For example, this video is so boring to me.
I love seeing the context of surfing, the coastline, the backdrop, the light in the sky, the vibe, the crowd. In videos, I love to see people paddling out to get a sense of how hard (or easy) is to be there, I love seeing people paddling for waves and popping up. I love wipe-outs, duck-dives, bails, and flat moments. But they get to be left out 99% of the time.
And I don't think I'm the only one thinking this, as YouTube channels like Surfers of Bali, which showcase row, barely cut footage, are growing in popularity.
Just like what's happening in any communication field, there are too many people in the world recording everything and posting everything, without having the intelligence, the talent or the culture to showcase something that is worth to look at. Something good to look at.
This one below instead, from the book Looking sideways, by Mat Arney & images by Owen Tozer is a good surf picture. I can spend hours looking at it, dreaming of being there, imagining what's beyond the frame, and where that guy with the surfboard is going:
This picture belongs to Owen Tozer. Check out: Looking sideways Click to enlarge |
Surfing e' uno sport popolare e negli utlimi anni ha letteralmente invaso anche l'Europa. Si possono vedere decine, centinaia di contenuti mediali sul surf col solo tocco di un dito, ma e' difficile trovare qualcosa di bello, ma che dico bello, decente.
Per esempio, trovo noioso questo video, registrato pochi giorni fa a Kirra (uno dei miei spot preferiti quando presenta onde piccole e divertenti). Onde incredibili, certo, ma che palle 5 minuti della stessa identica cosa.
Mi piace un sacco invece poter vedere il cotesto, dove sono le onde rispetto alla costa, cosa c'e' intorno, cosa vedono i surfisti sullo sfondo, com'e' il cielo di quei posti, come sembra essere l'atmosfera da quelle parti. Nei video, vorrei sempre vedere la gente remare verso le onde, per rendermi conto di quanto sia difficile, o facile, muoversi in quelle acque. Mi piacerebbe vedere sempre le cadute, i duckdive, le rinunce all'ultimo, i momenti di piatta, le chiacchiere in attesa. Ma nel 99% dei casi tutta l'esperienza dell'essere in acqua e' lasciata fuori dalla rappresentazione, concentrata solo su un gesto atletico che rivisto 5 volte di fila non so cosa possa ottenere.
E non sono il solo a pensarla cosi', dato che canali youtube come Surfers of Bali stanno avendo molto successo, proprio mostrando girati video a malapena montati, dando allo spettatore il tempo di farsi una idea del luogo e del surf.
Purtroppo in ogni campo assistiamo ad un processo di instupidimento e aggiustamento verso il basso, verso la mediocrita'. Nel mondo ci sono ormai miliardi di persone che registrano e postano tutto sui social, senza avere l'intelligenza o la cultura per proporre niente che valga la pena vedere. Che sia bello vedere.
La foto a meta' pagina appartiene da Owen Tozer, che con Mat Arney ha pubblicato un libro intitolato Looking Sideways, proponendo immagini diverse dal solito della scena surfistica californiana. Per me, una foto di surf bellissima, da guardare per ore, come coi quadri.
Che ora del giorno e'? Che stagione e'? Dove arriva quel promontorio? Cosa c'e' dietro? Chi vive in quelle case? E la gente in spiaggia che sta facendo? La marea e' al massimo o deve salire ancora? E quel tipo con la tavola, che onde ha visto? Cosa c'e' oltre la cornice?
Una foto bella da vedere.