Waves, a lot of waves.
I think this could be one of the most consistent first half year of my modest surf life. Only, because of my back first and then Covid, I surfed less than before.
Noosa again, for me. Even tough the easing of restrictions are making the crowd reappear.
I went there armed like a buddist monk and determined to stay serene and positive.
When I'm in the crowd, I spend my time evalutating people as well as waves.
Who can really surf and who can I drop in without crime. It's surviving, baby.
Good thing was that good surfers were still somewhere else, chasing bigger waves and checking who's got it bigger.
So I took advantage of the 'casual-surfing crowd' and had my fair share of waves.
I had fun and did something interesting in the field of nose-riding. My super slow, never ending progress to master this move. Not far, but not there yet. Getting closer. And having fun.
Things that will make me remember this session.
-The sun, finally.
-The carpark, full, after quite some time.
-An old man, with shoulders squared like a door, who surfed with style.
-A middle age asian woman, who got a lot of waves and was probably the best one in the water, for style, elegance and number of waves.
-A dolphin jumping out of the water for fun. I'm never sure of being happy or worried when I see them. Are they scaring away sharks, or are they chasing food, like sharks, with sharks??
-A sea eagle, very noisy, watching the surfers from the top of the tall trees.
-The father who launched his daughter into my wave. I had to abort to avoid killing her. She didn't even see me. But his father? Dickhead.
-Another father, shouting orders to his teenager son. After 5 minutes of show the boy paddle away embarassed, leaving him alone. Everyone laughing at him (at the man). What a horrible day for the kid.
-A drone, filming nothing to preserve for future generations.
-A big, young woman, paddling out. I'm always caught in my prejudices when I see someone who seemingly does not fit in and won't be able to surf. What an horrible mind set, mine. I've learned to not underestimate anyone, as literally everyone could be actually better than me.
So I was curious to prove my self wrong. But I didn't see her. She went too far from me.
-My feet, which made me have good fun.
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Since Thursday it was clear how it was going to be.. Gia' da giovedi' Noosa non lasciava molti dubbi sulla situazione.
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La schiena e la pandemia mi hanno fatto perdere un inizio anno che non capitava da anni.
Onde su onde. Ancora.
E senza la piscina per allenarmi mi sono rifugiato ancora una volta a Noosa.
Credo che l'ultima volta in cui ho surfato a Noosa a giugno fosse il 2012 o 13. Dopodiche' non e' mai valso il viaggio di 150km. Non saprei dire se questa sia l'eccezzione o se lo fossero gli anni precendenti.
Purtroppo le restrizioni sempre meno ferree hanno fatto tornare la folla.
Sono andato al solito posto, circondato da una marea di gente. Le onde erano il solito metrino e la marea in salita ha regalato la solita finestra di quasi perfezione.
Putroppo l'enorme quantita' di sabbia che in questo ultimo anno, o piu', e' presente un poco ovunque rende impossibile collegare bene National Park con Little Cove, creando un close-out che difficilmente si puo' superare. Quindi cavalcate relativamente corte.
Il problema principale rimane comunque trovare il tuo spazio tra la gente.
Fortunatamente, con la mareggiata in corso a creare onde epiche altrove, a Noosa rimangono per lo piu' i surfisti per caso.
Passo il tempo a guardare gli altri e catalogare contemporaneamente le onde e le persone. Essendo impossibile partire da solo, cerco di capire e sapere in anticipo l'abilita' degli altri. Beginners, scarsi, parlatori, decenti, bravi, bravissimi. In questo modo ho una idea di cosa possano fare la persone accanto a me e come comportarmi.
Come detto la maggior parte sono surfisti per caso. Incapaci, confusi o timorosi. Cosi', adocchiati quelli a cui dare strada, tutti gli altri sono da scavalcare. Non in senso cattivo, ma per pura sopravvivenza.
Ho surfato. Non tantissimo, ma me la sono cavata. Niente di memorabile se non alcuni passi incrociati azzeccati che vedo ancora quando chiudo gli occhi. Piccoli tasselli da aggiungere al puzzle che sta mettendo su il mio cervello. Il solito, lentissimo processo di apprendimento inconscio, diluito in pochi secondi di tentativi alla settimana.
Questa sessione la ricordero' pero' per i seguenti dettagli casuali e slegati.
-Il sole, finalmente.
-Il parcheggio pieno, dopo alcune (alcune per me) giornate di desolazione.
-L'uomo cui capelli bianchi e le spalle dritte e squadrate con una porta. Risultato di una vita a remare. L'ho notato prendere solo un'onda, molto bella. Ma comunque finita al close-out, come le mie.
-Una donna orientale di mezza eta'. Piccola e col cappellino per il sole. Usava un longboard ed era molto brava per il livello del giorno e per me. Elegante, composta, leggera. Ne ha preso di continuo.
-Il delfino che e' saltato fuori dall'acqua, in lontananza. Non so mai se essere contento dei delfini o meno. Dicono che i delfini, in branchi, in qualche modo rompono le palle agli squali e questi si allontanano. Ma non c'e' nessuna prova. E se i delfini stanno inseguendo pescetti da mangiare? Non e' che arriva anche altro al banchetto?
-Un'aquila di mare (haliastur indus) che ha fatto del casino vocale e si e' poi appoggiata sulla fronde degli altissimi alberi del parco, proprio la, a guardare i surfisti anche lei.
-Un padre che ha lanciato la figlia di 5 anni sull'onda abbastanza grossa in cui io stavo gia' andando a mille. Forse la migliore del giorno. La bambina non e' riuscita ad andare in parete e mi e' caduta davanti. Ho girato tutto e son caduto anche io per evitare di sgozzarla col pinnone. Lei non si e' accorta di niente ma il padre testa di cazzo?
-L'altro padre, in acqua anche lui, che sbraitava istruzioni al figlio dodicenne, urlando come uno scemo e incazzandosi perche' non tentava di prendere onde sulle quali ovviemente c'era gia' qualcuno (vedi bambina). Ha urlato cosi' tanto che il figlio dopo qualche minuto e' andato via, remando tra la folla, cercando di scomparire, lasciandolo solo senza neanche una parola. Il deficente ha tentato di nuotare per raggiungerlo, ma la corrente l'ha portato indietro verso la spiaggia. La gente attorno a me ha riso di lui. Chissa' se poi a casa l'ha poi preso a schiaffi per insubordinazione. Una bella giornata di cacca per quel bambino.
-Il drone, che filmava avanti ed in dietro. Dubito abbia ripreso qualcosa di memorabile.
-Una ragazza sovrappeso, giovane, avvolta nella muta come gli altri, senza possibilita' di mascherare i chili di troppo. Il mio pregiudizio, davanti a corpi del genere, mi fa sempre esclamare: ma questa/o, dove vuole andare? Ma ho imparato che non vuol dire niente. L'equilibrio non e' in relazione con la massa corporea. Chiunque impara da piccolo/a poi, avra' sempre un vantaggio sul mio cervello in decadenza. Pensionati ciccioni, signore rugose, infanti, ragazze da urlo, persone alte e basse, bianche, nere, gialle, rosse. Son tutti potenzialmente piu' bravi di me. In ogni caso la ragazza remava e si dirigeva in fondo. Non l'ho vista all'opera. Ero curioso.
-I miei piedi, che sabato erano in giornata e mi han fatto divertire.