22 February 2016

Magic moments

Last Saturday afternoon we were surfing at Tea Tree, Noosa.
 
It was a bit crowded and we didn't do much for a bit, but it was the only spot working.
When the afternoon became evening people started to retreat, until little by little we were only ten, then 5, then 3.
For once the waves were ours. The point all for us.
And then a little magic happened:
there was no wind, the ocean was like mercury, and the almost full moon lightened the sky and the waves to the east, while the last, red/orange/yellow rays of sun gave sight for our rides.
Black, blue and silver on one side, black, gold and red on the other, simultaneously. And silence.
 
I'm not able to describe it better than this. I whish I could.
 
It was magic. For a few minutes we were in a parallel universe, where magic was possible, and beauty was all.
At some point, at the end of a ride, I stretched up my legs and my back, lifting my arms and face to the sky, like Rocky Balboa on top of the stairs. Stars and Noosa lights far away.
And even so, the board kept going as smooth as ever. I didn't shout. I was pure joy.
 
I'll never forget it.
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Surfing into 2 postcards at the same time
Immaginate di unire queste due immagini e di serfarci dentro..

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Sabato pomeriggio ero a noosa, Tea Tree, con un amico.
 
C'era un po di folla che ci impediva di surfare degnamente, ma gli altri spot erano quasi piatti e non c'era molto da fare.
Quando il pomeriggio si e' poi trasformato in sera, magicamente la gente ha cominciato a togliersi di torno, finche al tramomnto eravamo solo una decina.
Poi 5, ed infine con gli ultimi barlumi di luce, 3.
Le onde del point, per una volta, sono diventate via via sempre piu' nostre. E una piccola magia ci ha deliziato:
il vento era nullo e la superficie dell'acqua come mercurio. La luna quasi piena era sorta, e illuminava le onde da est, permettendoci di vederle in arrivo dal mare, mentre gli ultimi raggi oro-rossi del sole facevano capolino tra le nuvole e le montagne ad ovest, riflettendosi sulla superficie ferma dell'acqua, e permettendoci di vedere dove andavamo.
Nero, blu e argento da un lato, nero, oro, rosso e giallo dall'altro, e silenzio.
 
Non sono in grado di descrivervi meglio quei momenti.
 
Era magia. Per pochi minuti eravamo in un universo parallelo, di bellezza assoluta.
Ad un certo punto, in preda all'euforia pura, alla fine di una onda che andava scemando, ho disteso le gambe, eretto la schiena e alzato le braccia al cielo, viso alle stelle e alle luci di Noosa in lontananza, come Rocky Balboa sulla scalinata.
Ed anche cosi, la tavola ha continuato ad andare, liscia come l'olio. Non ho urlato. Ero gioia pura.
 
Non lo dimentichero' mai.

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