31 August 2013

Tomorrow - Domani

Domani dovrei tornare in acqua, finalmente.

Non che mi aspetti molto: sono ancora fuori forma e le condizioni del mare sono povere, ed in piu' sara' domenica..
Ma se mi fermo un attimo a pensarci, sento l'adrenalina arrivare, e l'eccitazione mi fa sentire sveglio e vivo dopo una specie di letargo. So gia' come saro' impaziente mentre cercherò parcheggio e sentiro' il cuore battere forte come prima di un esame. Comunque mi tengo a freno e mi preparo mentalmente invece per una giornata mediocre.

Da quando sono stato contagiato dal surf ho letto e leggo molto in merito. Storia, posti e personaggi che hanno lasciato il segno. E la tecnica e la teoria. Ma quello che cerco in realta' e' qualcuno che sappia mettere su carta le emozioni che nascono da questo attivita' e magari cercare di spiegarne la natura. Perche' fare surf sembra una attivita' diversa dalle altre? Cosa ha di cosi' contagioso? Perché mi sono invischiato in questa quasi disperata impresa di imparare a cavalcare le onde? Io che vengo dall'altra parte del mondo, da una terra di rocce e vento, e lentezza e silenzi, e orgoglio, e paura del mare? C'e' forse una magia nel surf?

Ma trovo difficile trovare qualcuno che affronti l'argomento di petto, o anche solo si lasci andare a considerazioni personali, o vagamente filosofiche. Ci sono tanti siti e blog che si occupano di surf ma quasi nessuno che ne scrive in modo esaustivo. Io stesso dovrei dedicarmici di piu'.
In ogni caso ieri ho trovato una pagina del blog di cui ho il link sulla destra, scritto da una ragazza di Byron Bay, Rebecca. Non la conosco ma mi piace il fatto che scriva molto, ed a cercare tra le sue pagine si trovano cose interessanti.
E la cosa piu' bella e' trovare delle righe scritte da una persona che non ha niente a che fare con me, e scoprire che descrivono esattamente il mio stato d'animo.

Ecco alcune frasi dal suo blog che avrei potuto scrivere io oggi, ad un giorno di lontananza dall'acqua e dopo sei settimane di attesa:

"Sempre di piu' scopro che quando sono lontana dal mare per troppo tempo comincio a scordarmi come e' essere la fuori. Perdo il ricordo di cio' che si prova a surfare, e anche di come sia possibile farlo. Perdo fiducia nella mia relazione col mare e col surf. Se lo scrivo sembra non abbia senso, ma col tempo il ricordo diventa cosi' flebile che ho paura non sia mai stata realta'. Ed il cuore vaga disperso.

Quando la mente va per questa strada, il pensiero di surfare viene affollato dalle preoccupazioni, e quando poi si avvicina il momento mi preoccupo di tutto: e se ci saranno troppe persone? E se non ci saranno onde? E se saranno troppo grandi? E se poi succede qualcosa e neanche posso andare al mare?
Quando la mente parte per questa strada tutto cio' che si vede sono i pericoli, le negativita', i se..

Ma rara e' la volta che andare in acqua non mi riempia di gioia. Rara e' la volta che non provi piacere, che non senta l' energia e il divertimento dello stare in acqua. Ed e' questo piacere che cerco di ricordarmi quando la mente vuole andare giu' per quella strada.."






Tomorrow I will probably go surfing. Finally.

Not that I expect amazing things. My fitness is ridiculous and the conditions don't seem to be good. And it  will be Sunday if you know what I mean.
But I can feel the adrenalin pumping through my veins and the sensation of coming back to life. I will be so impatient parking the car and I'll feel my heart pumping like I have an exam in two minutes. And then again, I will prepare my mind for a miserable day.

Since surfing came into my life I read a lot about it. I love to learn its history, I love to -try to- understand what the shaper does and why, but mostly I endlessly search for some wisdom, someone who can tell me why surfing is so addictive. Why I got poisoned, me, coming from the other side of the world, me, coming form a land of rocks and wind, and slowness, and pride, and fear of the sea? Why is that? Is there a magic somewhere?

But it's very hard to find reasons and so far I didn't read much that answer that question. There are so many blogs out there about surfing, and still, its seems like that people are shy to go deep inside themselves and tell us the magic. Or part of it. Me myself, I touched this topic here and there, but didn't commit to it so far. Funny, because that's the reason I started this blog. To annoy strangers around the world and leave my friends out of this obsession. 

But yesterday I found few lines from the blog linked on the right side of this page, "makingfriendwiththeneighbour", written by a girl from Byron Bay, Rebecca. 
I don't know her at all. We come form two soo different worlds that I have no ideas how her surfing life can be in that little, beautiful, weird town (acutally now she lives in Brisbane!). But it doesn't matters. What matters is that she writes a lot, and she's not scared to go deep and describe her feelings. And so, in her blog, sometimes I found little pearls which are exactly portraits of my feelings.

Here's one that fit perfectly in me, today, one day away from the water, six weeks after my stupid, little injury:


"More and more I find that when I am away from the sea for too long, I start to forget what it is like to be there. I lose touch with how it feels to surf, and how it is even possible to do that. I lose trust in the strength of my own relationship to the sea and to surfing. When I write that down, it sounds crazy, but it all becomes so intangible and immaterial that I get frightened that it was never real at all. That absence leaves the heart to wander.


When my mind starts down that rabbit hole, the thought of going surfing becomes tinged with concerns and when an opportunity arrives for me to make time, I worry: what if it's crowded? What if there are no waves? What if it's too solid for me to paddle out? What if something comes up and I can't go at all? When you let your mind start down this road, all you can see are the dangers, the negatives, the what ifs...




But rare is the time when I get to the sea and it does not fill me with joy. Rare is the time when I can't enjoy the sensuous pleasures, the energising effects and the overall fun of being in the water. And it is this fun that I try to remind myself of when my thoughts take a turn towards worry."



Thanks Rebecca.







Ps: Every time I copy and paste Blogger mess up with font size, colour, background and all. I find it very irritating that copy/paste is such a difficult command to handle for Blogger. Wake Up!




27 August 2013

Sognando ad occhi aperti - Daydreaming

Entro nella sesta settimana di convalescenza in stato di grave astinenza.

Ultimamente a lavoro mi avvicino alle finestre a guardare il fiume. Quando passa il Citycat la scia si allarga lentamente verso le sponde del fiume e rimango incantato ad osservare quelle piccole onde a V che camminano e riflettono il sole, e poi muoiono ignorate dal mondo. 
Riflettevo, un po' come quei pazzi dei film, quando sono rinchiusi nei manicomi a guardare il mondo da dietro le sbarre con un rivolo di saliva alla bocca, riflettevo in quel modo sul fatto che in teoria, nel giusto ambiente, si potrebbero cavalcare.

Poi domenica scorsa sono andato a godermi un bel giro in bici e cosa vedo?
All'interno dell'ansa piu' stretta del fiume, praticamente sulla riva del dito di terra che si chiama Kangaroo Point, dove si accumula la sabbia, le onde create dal Citycat si sono rotte e srotolate per qualche metro, verso sinistra, ordinatamente. 
Si sarebbero potute surfare, anche solo per un secondo. 

Ho bisogno di tornare in acqua.




Piccole increspature mi interrogano mentre guardo dalla finestra
Small ipnotic ripples from the window 



Into my sixth week of recover I have worrying signals of abstinence.

At work I stop by the window and look at the river. Like those characters in the movies, when they are locked in some institution and they watch outside, drooling. In the same way I look outside and I wonder about the small waves caused by the Citycat passing by. They are little, perfect, beautiful, silent creatures, that nobody cares about.
I always wondered if, with the right environment, you can ride them. I thought you can.

And then on last Sunday I cycled along the river, and just at the tip of Kangaroo Point, where the river has its tightest bent, I saw the Citycat cruising away and the waves coming and then crushing perfectly to the left. They can be surfed! Maybe by a smurf, maybe for just a second, but they can be surfed.
Can you imagine if they fixed the river bed to create a longer wave? To sit there and wait ten minutes for the Citycat to approach, and then having three or four waves to ride?
(And three or four guys catching all of them while I'm waiting for ages on the shoulder..)

I soo miss surfing right now.




Un'onda dimenticata dai surfisti? 
An unridden left at Kangaroo Point?

12 August 2013

Regalo - Gift #2

Ho ricevuto il regalo che mi sono fatto e l'ho apprezzato! 

Ho comprato una Goofboard, ossia una balance board, una tavola da utilizzare su un rullo per allenare l'equilibrio.
A quanto pare ce ne sono parecchie sul mercato e sono usate molto in alcune palestre che magari hanno corsi come yoga o altre cose particolari.

Questa pero' e' diversa da tutte le altre. Se vi immaginate un clown in equilibrio su una tavoletta ed un cilindro, lo immaginate con un piede su ciascuna estremita'. Si spinge un piede da una parte ed uno dall'altra. Praticamente tutte le tavole in commercio munite di cilindro sono da utilizzare in quel modo, mentre la Goofboard posiziona il cilindro longitudinale rispetto alla tavola, facendola dondolare tra la punta dei piedi ed i talloni.
Cosa che somiglia molto al comportamento del surf sull'onda, soprattutto il comportamento di un longboard.

Non sapevo cosa aspettarmi ma ho trovato il tutto molto divertente. In queste settimane di dolori sparsi, in triste estenuante attesa di rivedere il mare, o meglio di giocarci, l'arrivo di questa tavoletta mi ha risollevato il morale. Mi ci sto impegnando e tra poco avro' gia' superato il tempo totale passato in piedi sul surf in un anno e mezzo. Sono determinato a migliorare le mie capacita' ed il fatto di poter allenarmi a casa tanto quanto voglio e' una goduria. 
Cio' che mi affascina e' che questa tavola consente di camminarci sopra come uno farebbe sul surf. Io sul mio longboard riesco a fare due o tre passetti in avanti ed indietro ma sono lontano anni luce dal camminarci proprio e dall'arrivare sul muso. Col ritmo a cui stanno andando le cose potrei riuscirci in 10 anni. Ora invece ho un oggetto a disposizione con cui provare all'infinito, senza fatica, e che richiede un equilibrio maggiore dell'enorme longboard.
Sono veramente soddisfatto e non vedo l'ora di sapere come mi trovero' in acqua.

La posizione iniziale consigliata prevede di mettere i piedi sui bordi della tavola, in modo da essere vicino alla posizione del clown e spingere almeno in parte su un piede per volta. Questa posizione l'ho dominata in 5 minuti e credo sia dovuto al senso di equilibrio generale sviluppato col surf. Camminarci sopra invece prevede i piedi praticamente al centro e spingere di punta o tacco con entrambi. E' molto ma molto piu' difficile. Inoltre le gambe non sono allenate alla posizione ed allo sforzo prolungato. E' una vera sfida.
Posto una foto fatta con la facile posizione iniziale e vi aggiornero' sui progressi.




Mastering the beginner position.




I received my gift and I love it!

I bought a Goofboard, a wood board to train your balance. Apparently balance boards are very common for yoga and some other special trainings, but this one is a bit different because it has a cylinder that rolls rail to rail and not left to right. Basically it has a motion that resemble the one of a longboard.

I didn't know what to expect but I have to say that's a lot o fun.
The recommended starting position for beginners has the feet on the rails so that you can push mostly a foot at time, and I found that quite easy. But the best part is that this board allows you to walk on the deck and to perform some tricks like on a longboard: cross steps, hangs five or ten, hang heels the top 3. But to do that you first need to learn to put your feet away from the rails and balance toes to heels, which is not easy at all, with the cylinder moving much faster under the board than the normal reaction of a longboard.
It's challenging and a lot of fun.

I'm so glad I bought it. At least, even if I'm not ready to hit the ocean yet, I don't waste time, and hopefully it will be the opposite. There are some chance that standing on my longboard I'll feel more comfortable than before.  
I'm really determined to improve my surfing. I don't know for sure what this board will do to me, but I'm working hard. 
I really love surfing.  

07 August 2013

L'onda di plastica - The trash wave

Surfando la rete ho trovato una di quelle notiziuole che qualche volta fanno il giro del mondo ed altre rimangono ignorate.

Qualche giorno fa il surfista professionista Dede Suryana e' stato immortalato dal fotografo Zak Noyle mentre, in Indonesia, cavalcava un'onda di rifiuti.
La foto parla da sola.

Personalmente non vedo un futuro roseo per il pianeta Terra. Abbiamo gia' iniziato a mangiarci la plastica ed i metalli pesanti, ed in pochi anni tutto il mondo si fara' un sorso dell'acqua radioattiva di Fukushima.

Forse un giorno le onde saranno tutte cosi'.
Link






Surfing the net I found a sad pic -taken by Zak Noyle- of Dede Suryana surfing a trash wave in Indonesia.

"Oh my God!" is the general reaction, but people seems to forget that we are already eating plastic and other great industry products. Every day. And it's just a matter of time before every one on Earth has drunk a glass of radioactive water from Fokushima.
Bottom up! Cheers!

Accordingly to how things are going around the world, I fear that one day all the waves will be like that one.


Here's the link.

Regalo -Goofboard- Gift

Quando uno fa un acquisto impulsivo spinto dalla strana necessita' di soperire ad una carenza emotiva con un oggetto fisico.

Ecco. Per guarire la mia anima ferita, in attesa di ritornare alle amate onde, ho comprato una roba interessante e spero divertente.

Ma per ora non rivelo altro.
Aspetto il pacco.

(nel mentre passo le mie dolorose notti insonni ad immaginare onde, oppure di dormire!)



You know when you buy something not because you need it but mostly to fill an emptiness in your soul? An impulse buying. 

That's it. To comfort myself in these weeks of healing, far away from the waves, with my body and soul hatching in agony, I bought myself a gift.

But I'm not telling you what. Not yet. Don't want to advertise too much!
There's a box for me traveling by road in south-east Queensland. It'd be here soon.