20 April 2017

Fantasy world


Being an expat, I get to see surfing stuff from both the Australian and the European part.
From the Ozy part I can say that I find a lot of "the good old days" comments, but the Europeans spend more time analyzing and putting it into words.
And most of the stuff they put into words seems to come directly from a fantasy realm.

So this is my take on the fantasy realm of the surf world.

It's very common to find the myth of the lone surfer chasing waves during a storm in the middle of the ocean to find karma.

I have to say that:
-basically nowadays nobody surfs alone. Not  the pros, not the kooks like me.
-Nobody wants to surf during a storm. After, yes, but during a storm??
-You just don't surf in the middle of the ocean. You surf near shore for obvious reasons.
-You don't find karma with surfing. C'mon. 

I hate this thing about karma and spirituality and connection with mother nature. 
Everybody says that while you are in the act of surfing, you forget all the rest and live the moment. Unlike anything else. Right.
As if Usain Bolt thinks about bills while setting a new world record.
As if Casey Stoner thought about fishing in the Tweed River while racing motor bikes.
As if while doing free climbing you think about Christmas presents!
As if a footy match isn't enough to forget about it all. 
As if Playstation isn't enough! C'mon..

And by the way: what mother nature are you talking about?
That one that you pollute with your surfboard? Your wax? Your leash? Your accessories? Your t-shirts and hats made in China? Petrol, tires? The reef that gets destroyed to make room for boats? That nature?

Then, I find it funny to think about this lovely, deep connection with the world, and the attitude you see in the water. Things like Locals Only, no kooks, no longboards, no shortboards, no SUP, no softboards. 
Exclusion.
A community that is not a community, made up by single individuals that do not want to share anything with anyone.
Because Karma it's hard to find and you need to get rid of a lot of people to connect with nature! Right?

Fantastic stuff.

Now, while europeans spend more time (in my opinion) thinking, dreaming and writing about idealistic surf worlds, everybody is affected by the connection/exclusion dichotomy.

So, I'd say: guys, please, just stop talking bullshit and be a better person in the water.






Leggo spesso cose sul surf che a mio giudizio hanno perso contatto con la realta'.

Mi accingo dunque a fare il bastian contrario.

Partiamo da una descrizione del surf che ogni tanto ritrovo qua e la' nei commenti delle pagine piu' svariate: il mito del surfista solitario, in mezzo all'oceano, che sfida il mare in tempesta per trovare il karma.
E basta con questa storia!

Il surfista non e' solitario. Gli spot dove cavalcare onde sono conosciuti e affollati. I pro surfano in massa. Gli amatori surfano in massa. E anche quando qualcuno puo' permettersi di andare in esplorazione, e' comunque in compagnia. 
Non si surfa da soli. Non nel 2017. 
Sicuro spuntera' qualcuno a dirmi di quella volta che ha surfato da solo non so dove. Infatti l'esempio sara' al passato. Un'eccezzione. Fatevene una ragione.

Il surfista non surfa in mezzo all'oceano ma al massimo a qualche centinaio di metri dalla terra ferma. Ovviamente. 

Il surfista non sfida il mare in tempesta. Quella e' la fine di un film!
Quando il mare e' in tempesta le condizioni fanno pena. Casomai il surfista aspetta che la tempesta passi per sfruttare la sua energia in condizioni pulite di vento e di superficie dell'acqua.

Il surfista non trova il karma, dai! Questa e' la peggiore di tutte.
Basta con questa storia che si vive il presente, che tutto scompare, che ci si connette con madre natura.
Sembrano cose scritte da gente che non ha mai fatto una mazza.
Ma secondo voi un pilota di moto pensa alle bollette della luce mentre gareggia?
Uno che si arrampica a mani nude in parete sta pensando a facebook?
Usain Bolt ripassa le tabelline mentre fa il record dei 100 metri?
Dai oh! E' sufficiente una partita a calcetto per dimenticarsi del mondo!
Qualsiasi attivita' sportiva fa lo stesso effetto, ripigliatevi.

E poi quale natura? Quella che i serfisti inquinano con le tavole? Con la cera? Con il leash? Con la muta? Con magliettine e capellini prodotti dai bambini in Cina?Con la benzina consumata per cercare le onde giuste? Andando nei resort construiti a discapito di isole bellissime, dove la barriera corallina viene sventrata per creare il fondale per le imbarcazioni?
Quella natura la?

E basta anche con gli anni sessanta, quando nobili animi ribelli rifiutavano il capitalismo e sperimentavano con le droghe per trovare il karma (anche loro). 
Non si sa perche' se ti buchi sotto un ponte sei un drogato da evitare ma se ti buchi vicino alla spiaggia sei un mito ribelle da rimpiangere. Diciamo pane al pane: erano solo un branco di fancazzisti disadattati che per la maggior parte sono morti anonimi per una overdose.

E cosa dire del falso mito della tribu' del surf? Questa fratellanza che unisce i surfisti in quanto unici conoscitori della vera verita'.
Si certo.
Peccato che il surf viva di esclusione. 
Ma e' anche peggio. Perche' la cultura dominante del surf e' razzista. 

Locals only. Siccome non sei nato qua, o non vivi qua, allora devi andartene. Il razzismo applicato a pochi metri quadrati (d'acqua).
Si escludono poi i principianti, perche' disturbano. Dovrebbero andarsene anche loro.
Ci sono poi spots da cui se ne devono andare gli shortboards, o i longboars, o i softboards, o i SUP. E' la ricerca del  karma che lo dice: per evolvere spiritualmente bisogna cacciare a calci in culo un sacco di gente. 

La fatica premia.

E ci sono anche quelli che non si possono cacciare perche' non esistono neanche.
Dove sono i milioni di surfisti che non sono piu' ragazzini ma che surfano da una vita? Qualcuno li vede nelle riviste? Qualcuno ne parla? E i neri? gli asiatici? Le donne (quelle che non mostrano il culo)? Gli anziani? I disabili? I bambini?
Silenzio. Il surf e' praticato solo da giovani e belli con capelli lunghi obbligatori.

Ecco, la morale e' che cio' che viene comunemente detto e ripetuto all'infinito sul surf e' una balla.

Smettetela dunque di raccontare balle. Surfare non vi fa fighi. E' piu' probabile che siate degli stronzi 
(senza karma). 

Ripigliatevi.

4 comments:

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    1. Grazie Gregory. Spero che ripasserai a trovarmi in futuro. Buona Domenica.

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  2. Non sei un bastian contrario sei un HATER!!Penso tu debba andare surfare, o qualsiasi altra cosa, un pò di più invece di scrivere cazzate. Nel surf come nella vita ci sono persone più o meno positive. Capelli lunghi?? Ma se siamo tutti pelati!!Tu ragioni per luoghi comuni, informati sulla vera filosofia del surf!!Take it easy, vivi la tua vita, scrivere insultando il prossimo non è costruttivo ne per tè ne per qli altri. Tutti gli sport outdoor si praticano conoscendo e rispettando la natura e non sono paragonabili al calcetto!RIPIGLIATI TU !! Accetta il cosiglio da uno che pratica windsurf da 35anni e ha un pò più anni di tè, staccati dal computer e vivi la vita.ALOHA

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    1. Grazie Anonimo per il tuo commento. Ho il sospetto che tu abbia frainteso alcune cose, ma pazienza. Spero che ripasserai di qua qualche altra volta. Ciao.

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